La Chiesa di “Gesù Eucarestia” era affollata: presenti autorità civili, sacerdoti, seminaristi, abitanti della Mariapoli e molti amici. La concelebrazione è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Osasco, mons. Ercilio Turco, con parole che sgorgavano dal cuore, e, nel clima intenso di unità fraterna, ha espresso a nome di tutti la gratitudine a Dio per la vita di Chiara Lubich, evidenziando l’attualità del suo carisma.
“In questo tempo di Quaresima ho fatto meditazione sulla vita di Chiara – ha detto – una vita segnata dal Vangelo, dall’amore, dalla comunione, dalla resurrezione”. E ha continuato: “Il Vangelo era la luce della sua vita. Lei era Parola incarnata: la parola Amore, “amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”. L’amore non ha orizzonte, è infinito, non si restringe… va incontro ai fratelli, scopre la bellezza delle persone e delle cose.
L’amore deve segnare anche la nostra vita. L’amore aiuta a comprendere le persone e le loro necessità. In Chiara si è manifestato inizialmente con l’aiuto ai poveri. In loro vedeva Gesù abbandonato. Ma molto più grande è quell’amore che culmina nell’unità, nella comunione dei beni e delle persone. Questo amore ha l’ambizione di trasformare il mondo. Sappiamo qual è la bellezza di questa comunione tra persone diverse: una comunione che abbraccia il mondo. In questo cammino Chiara ci è maestra, ci aiuta ad essere testimoni con una vita che parla più che con le parole, con gesti concreti, che dice al mondo che il Vangelo dà la vita”.
Mons. Ercilio ha concluso ricordando il prossimo Sinodo dei Vescovi, con l’augurio che “possa aiutare l’evangelizzazione”, così come ha fatto Chiara con la sua vita: “un Vangelo che è annuncio”.A igreja de Jesus Eucaristia estava repleta. Estiveram presentes autoridades civis, sacerdotes, seminaristas, habitantes da Mariápolis e amigos que frequentam as missas ou compartilham as atividades da Mariápolis.
A missa foi concelebrada e presidida pelo bispo da diocese Dom Ercílio Turco, que deixou falar o coração ao manifestar seu apreço por Chiara e, ao mesmo tempo, numa unidade fraterna expressou, em nome de todos, a gratidão a Deus pela vida de Chiara, evidenciando aspectos lapidares do carisma.
“Neste tempo da Quaresma meditei sobre a vida de Chiara – disse – uma vida caracterizada pelo Evangelho, pelo amor, pela comunhão, pela ressurreição”. E continuou:
“O Evangelho era a luz da sua vida. Ela era Palavra encarnada: a palavra Amor, “Amai-vos uns aos outros como eu vos amei”.
O amor não tem confim, é infinito, não se limita… vai ao encontro dos irmãos, descobre a beleza das pessoas e das coisas. O amor deve marcar também a nossa vida.
O amor ajuda a compreender as pessoas e as suas necessidades. Em Chiara manifestou-se, inicialmente, na ajuda aos pobres. Via neles Jesus abandonado.
Mas muito maior ainda é aquele amor que culmina na unidade, na comunhão dos bens e na comunhão entre as pessoas. Este amor almeja transformar o mundo. Conhecemos a beleza desta comunhão entre pessoas diferentes, é uma comunhão que abraça o mundo.
Neste caminho Chiara é mestra, nos ajuda a ser testemunhas por meio de uma vida que fala mais do que as palavras, com gestos concretos, que diz ao mundo que o Evangelho doa a vida.
Que o Sínodo possa ajudar a evangelização, como Chiara foi realmente: Evangelho que é anúncio”.