[:it]Colui che prepara la strada – D. João Baptista Zattera è stato il primo brasiliano a incontrare l’Ideale dell’unità dei Focolari. Fu nel 1956. Aveva allora 41 anni e insegnava etica sociale a Pelotas nell’estremo Sud del Paese. Guadagnava bene ed era stimato, «ma dentro – sono sue parole – ero vuoto; celebravo l’Eucaristia senz’anima. Mi occupavo di tante cose e mi immergevo sempre più nei libri. Mi chiedevo: “Dov’è la prima comunità cristiana, dove tutti erano un cuor solo e un’anima sola?”».
Un collega gli parla di giovani in Italia che vivevano il Vangelo alla lettera, come i primi cristiani. Col permesso del vescovo, don Zattera parte per conoscerli. «L’impatto è stato grande – racconta –. Avevo finalmente trovato la perla che cercavo». Vive per alcune settimane nel Focolare maschile a Roma e scopre i punti cardine della spiritualità dell’unità. Capisce che non basta conoscere il Vangelo, bisogna incarnarlo. E questo si impara insieme: cadendo e rialzandosi. Di ritorno in patria, è cambiato. «Come bambino – racconta – ho cominciato a vivere in modo nuovo la comunione col vescovo, con i colleghi e gli alunni dell’università». Comincia a seguire i malati in ospedale. All’Università diventa un pastore di anime che sa cogliere il disegno di Dio sulle persone e aiutarle a realizzarlo.
Pioniere dei Focolari nel Sud del Brasile – Nel 1958-59 sbarca in Brasile un gruppo di focolarine e focolarini: Lia Brunet, Marco Tecilla e Fiore Ungaro; poi Ginetta Calliari, Volo Morandi e altri. Si stabiliscono nel lontano Nordest, a Recife. L’unico contatto possibile è la posta. Più tardi si apre un Focolare anche a San Paolo. Cominciano i viaggi nell’Estremo Sud, a Porto Alegre, Pelotas e altre città. Don Zattera dà un aiuto grande per far nascere il Movimento dei focolari in quella regione.
Nel 1974, un pullman di giovani di Pelotas, la sua città, torna da un incontro del Movimento in cui si era approfondita la realtà di Dio Amore. Subisce un grave incidente, dove muoiono sei delle gen e tante altre giovani rimangono ferite. Una di loro ha la forza di gridare in quel momento: «E noi abbiamo creduto all’Amore», trascinando tutte in un’atmosfera di divino. Nei mesi che seguono, la presenza di don Zattera è fondamentale per aiutare le famiglie ad affrontare e superare il grande dolore.
Profondo il rapporto con Chiara Lubich che nel 1975 ha indicato a don Zattera una Parola del Vangelo che sarebbe diventata il suo programma: «Chi mi segue … avrà la luce della vita» (Gv 8, 12). Sin dall’inizio, don Zattera ha accompagnato anche la nascita e lo sviluppo della Cittadella Araceli, nelle vicinanze di San Paolo, che oggi si chiama Mariapoli Ginetta, e dove lui, ormai in pensione, ha vissuto dal ’79 all’88.
Agli inizi del Movimento sacerdotale in Brasile – Nel 1965 erano arrivati nel Nordest del Brasile anche tre sacerdoti diocesani focolarini: Toni Weber, Francesco Manunta ed Enrico Pepe. «Guardando loro – racconta don Zattera –, i miei soldi mi bruciavano l’anima. Io con tanto denaro e loro avevano appena il necessario… Con quel “capitale di Dio” abbiamo allora affittato un appartamento a Recife per approfondire la spiritualità dell’unità con sacerdoti e seminaristi. Poco dopo si è iniziata la costruzione del Centro sacerdotale e della Scuola per seminaristi diocesani nella Cittadella Araceli». Iniziative provvidenziali, diventate una fonte di luce e di ispirazione per la Chiesa in Brasile. Quanti seminaristi e sacerdoti hanno trovato qui la loro casa e quante vocazioni salvate! Col passare degli anni, più di dieci di quei giovani, ormai sacerdoti, sono stati chiamati a essere vescovi.
Don Zattera al Centro internazionale dei sacerdoti – Nel 1988, don Silvano Cola lo chiama al Centro internazionale dei sacerdoti del Movimento dei focolari a Grottaferrata. Negli anni che seguono, sarà l’instancabile promotore dell’Operazione Communio che viene in aiuto a progetti di evangelizzazione e di formazione in zone disagiate. Allo stesso tempo, si presta con semplicità ai lavori di casa e in particolare ai servizi religiosi. Viene cercato da molte persone per colloqui e confessioni. Hanno detto di lui: «Era esigente, ma si usciva dalla confessione rinnovati, in piedi, con nuova fiducia». «Ciascuno sentiva con lui un rapporto unico, come se fosse la persona più importante per lui». «Così pronto ad esser solo sacerdote, padre di anime, sembrava fatto apposta per questa missione. La mia preghiera a Dio sarà: mandaci sacerdoti così, di Dio, veri uomini e veri “padri”. Il mondo ne ha bisogno!».[:en]John Baptist: The one who prepares the way. Father João Baptista Zattera was the first Brazilian to encounter the Focolare’s Ideal of unity. I happened in 1956. He was 41 years old and teaching social ethics in Pelotas. He earned a good salary and was held in esteem, “but inside,” he admits, “I was empty; I celebrated the Eucharist, but without any soul. I did so many things and immersed myself in my books. I wondered: Where did the first Christian community go, where they were all one heart and one soul?”
A friend told him that he had met some youths in Italy who were like the first Christians, who lived the Gospel to the letter. With permission from his bishop, Father Zattera went to meet them. “It had such a huge impact on me,” he recounts, “I had finally found the pearl I was searching for.” He gradually discovered the main points of the spirituality of unity. He realized that it was not enough to know the Gospel, you had to incarnate it. And this must be done together: falling and getting up again. He returned to his homeland a changed man. “Like a child,” he tells, “I began to live the communion with my bishop in a new way, with my colleagues and with the students at the university.” He began to visit the sick in the hospital. At the university he became a shepherd of souls, who was able to grasp God’s plan for people and help them to fulfill it.
Father Zattera had a deep relationship with Chiara Lubich and often shared his soul with her. Chiara answered him, offering him not only a personal Word of Life – “Whoever follows me will have the light of life” (Jn 8:12) – but in answer to his request, also chose for him an invocation from the Litany of Loreto: “Cause of our joy.”
Pioneer of the Focolare in Southern Brazil. In 1958-59 a group of focolarini and focolarine landed in Brazil: Lia Brunet, Marco Tecilla and Fiore Ungaro; then Ginetta Calliari, Volo Morandi and others. The setteled in the Northeast, in Recife. The only means of contact was through mail. Later a focolare was also opened in San Paulo. Then the voyages began to the Extreme South, to Porto Alegre, Pelotas and other cities.
Father Zattera provided enormous help to the newly born Focolare Movement in these regions. In 1974, a bus-load of youngsters were returning from a meeting of the Movement in which they had delved into the mystery of God-Love. They had a serious accident in which six gen died and others were wounded. One of them found the strength to cry out at that very moment: “We have believed in Love,” which drew them all into a divine atmosphere. During the months that followed, Father Zattera’s presence was fundamental in helping the families to overcome their great pain. Father Zattera also accompanied the birth and development of the Focolare town of Araceli, near to San Paulo, which is now called Mariapolis Ginetta, and is where he lived between 1979 and 1988.
At the beginnings of the Priest Movement in Brazil. In 1965 three diocesan priest focolarini arrived in the Northeast Brazil: Toni Weber, Francesco Manunta and Enrico Pepe. “Looking at them,” says Zattera, “my money burned my soul. Me with so much money and they with nothing but the basics. With this “capital of God” we therefore rented an apartment in Recife and initiated the first little “school” for priests and seminarians, and we began construction on the Priest Centre and a School for diocesan seminarians in the town of Mariapolis Araceli.” Providential initiatives that later became a source of great light for the Church in Brazil. How many seminarians and priests from all over Brazil have found a home here, and how many vocations were saved. More than ten of these seminarians were later called upon to become bishops.
Father Zattera at the International Centre for Priests. In 1988, Fr Silvano Cola asked him to give a hand at the Focolare’s International Centre for Priests in Grottaferrata, Rome. In the years that followed he would be a tireless promoter of “Operation Communio” which came to the assistance of projects of evangelization and formation in disadvantaged regions. At the same, with great simplicity, he dedicated himself to household chores and religious services. For twenty years he set out at six-thirty in the morning for the parish of Saint Joseph where he would listen to Confessions and celebrate the Eucharist. He was sought out by many who, thanks to his immediate way of relating to people, found a true brother in him and, at times, also a father. There are numerous testimonies concerning him as a priest: “When someone was ill or in hospital, who could we call on and be certain that he came with joy and gentleness? He was so disposed to be only a priest, a father of souls, he seemed made for this mission: to bring the sacraments and the grace of God to the most various types of people. My prayer to God will be: “Send us priests like this, priests of God, real men and real ‘fathers.’ The world is in need of them!”[:de]Der Wegbereiter Johannes der Täufer – Don João Baptista Zattera war der erste Brasilianer, der mit der Fokolar-Bewegung in Berührung gekommen ist. Es war das Jahr 1956. Don Zattera war 41 Jahre alt und unterrichtete Sozialethik in Pelotas. Er verdiente gut und war sehr geschätzt, „aber innen war ich hohl“, berichtet er selbst, „ich feierte die Eucharistie, aber meine Seele war weit weg. Ich war ein vielbeschäftigter Mann und vergrub mich immer mehr in meinen Büchern. Doch eine Frage zermürbte mich: ’Wo ist die erste Christengemeinde, in der alle ein Herz und eine Seele sind?’“
Ein Kollege erzählt ihm von einer Reise nach Italien, wo er junge Leute kennengelernt hatte, die wie die ersten Christen nach dem Evangelium lebten. Mit der Erlaubnis seines Bischofs macht sich Don Zattera auf den Weg nach Italien. „Diese Begegnung traf mich bis ins Mark…Endlich habe ich gefunden, was ich so lange gesucht hatte“. Nach und nach entdeckt er alle Punkte der Spiritualität der Einheit. Er versteht, dass es nicht reicht, das Evangelium zu kennen, man muss es leben. Und das lernt man zusammen mit anderen, indem man fällt und wieder aufsteht. Zurück in Brasilien ist er ein anderer. „Wie ein Kind“, so berichtet er, „habe ich angefangen, mit meinem Bischof zu leben, mit meinen Kollegen, mit den Studenten an der Universität“. Don Zattera kümmert sich um die Kranken, er wird zum Studentenseelsorger, er versteht es, den Plan Gottes mit den Menschen zu erkennen und hilft ihnen, sich danach auszurichten.
Mit Chiara Lubich verbindet ihn eine tiefe Beziehung, in der er sich ganz öffnet. Chiara weist ihm als Lebensmotto ein Wort aus dem Johannesevangelium: „Wer mir nachfolgt, wird nicht in der Finsternis umhergehen, sondern wird das Licht des Lebens haben“ (Joh8,12) und auf seine Bitte hin auch eine Anrufung aus der Lauretanischen Litanei: „Grund unserer Freude“.
Pionier der Bewegung im Süden Brasiliens – 1958-1959 landen in Brasilien die ersten Fokolare: Lia Brunet, Marco Tecilla, Fiore Ungaro; danach Ginetta Calliari, Volo Morandi und andere. Sie fassen im Nordosten Fuß, in Recife. Später wird ein Fokolar auch in San Paulo eröffnet. Von dort aus beginnen die Reisen in den extremen Süden, nach Porto Alegre, Pelotas und in andere Städte. Don Zattera ist immer an ihrer Seite und gibt enorme Hilfestellung. 1974 kehren Jugendliche aus Pelotas in einem Bus von einem Treffen zurück, auf dem über Gott die Liebe gesprochen wurde. Bei einem schweren Unfall sterben sieben Mädchen, andere Jugendliche wurden schwer verletzt. Eine von ihnen schreit in diesem Augenblick höchster Panik: „Und wir glauben an die Liebe“ und reißt damit alle anderen mit in eine übernatürliche Atmosphäre. In den Monaten darauf steht Don Zattera mit großem Einfühlungsvermögen den betroffenen Familien bei. Er hilft auch mit beim Aufbau der Siedlung der Fokolar-Bewegung in der Nähe von San Paolo, Mariapoli Ginetta, in der er selbst von 1979 bis 1988 lebt.
Priesterbewegung in Brasilien – 1965 waren auch drei Fokolarpriester in den Nordosten Brasiliens gekommen: Toni Weber, Francesco Manuta und Enrico Pepe. „Als ich auf sie schaute“, erzählte Don Zattera, „wurde das Geld, das ich in der Tasche hatte, glühend heiß. Ich war reich und sie besaßen knapp das Nötigste…wir legten alles zusammen zum ’Kapital Gottes’ und haben damit eine Wohnung gemietet in Recife, die als Priestertreffpunkt und Ausbildungsstätte diente. Später haben wir dann ein Zentrum für Priester und eine Schule für Seminaristen in der Mariapoli Ginetta gebaut. Diese Zentren wurden später sehr wichtig für die Kirche Brasiliens. Wie viele Priester und Seminaristen aus ganz Brasilien fanden hier ihr Zuhause, wie viele Berufungen wurden hier gerettet! Mehr als zehn dieser ehemaligen Seminaristen sind heute Bischöfe“.
Don Zattera am internationalen Priesterzentrum der Fokolar-Bewegung – 1988 beruft Don Silvano Cola ihn ans internationale Priesterzentrum der Bewegung nach Grottaferrata. In den folgenden Jahren wird Don Zattera zum unermüdlichen Förderer der „Operation Communio“, durch die Bildungsprojekte in benachteiligten Ländern finanziert werden. Gleichzeitig ist er immer verfügbar für Hausarbeiten und pastorale Dienste. 20 Jahre lang machte er sich jeden Morgen um 6.30 auf den Weg in die Kirche San Giuseppe, wo er Beichte hört und die Eucharistie feiert. Viele Menschen suchen ihn auf, weil er ihnen zum Bruder geworden ist., manchmal auch zum Vater. Zahllose Zeugnisse beschreiben Don Zattera als einen Priester, „den man immer rufen konnte, wenn sich ein Mensch in Schwierigkeiten befand“.[:es]Juan Bautista: aquel que prepara el camino. – El Padre João Baptista Zattera fue el primer brasileño que encontró el Ideal de la Unidad de los Focolares. Fue en 1956. Tenía entonces 41 años de edad y era profesor de ética social en Pelotas. Ganaba bien y era estimado, “pero dentro – son sus palabras – estaba vacío; celebraba la Eucaristía sin alma. Me dedicaba a muchas cosas y me sumergía cada vez más en los libros. Me preguntaba: ‘¿Dónde está la primera comunidad cristiana, donde todos eran un corazón solo y un alma sola?’”.
Un colega le contó que había encontrado en Italia unos jóvenes como los primeros cristianos, que vivían el Evangelio al pie de la letra. Con el permiso del obispo, Padre Zattera se fue a conocerlos. “El impacto fue grande – cuenta -. Había finalmente encontrado la perla que buscaba”. Poco a poco descubre los puntos cardinales de la espiritualidad de la unidad. Entiende que no basta conocer el Evangelio, hay que encarnarlo. Y esto se aprende juntos: cayéndose y volviendo a levantarse. De regreso a su patria, llegó cambiado. “Como un niño – cuenta- comencé a vivir de un modo nuevo la comunión con el obispo, con los colegas y con los alumnos de la universidad”. Comienza a visitar a los enfermos de hospital. En la universidad se convierte en un pastor de almas, que sabe descubrir el designio de Dios sobre las personas y sabe ayudarles a realizarlo.
La relación del Padre Zattera con Chiara Lubich es profuda. Tenía con ella una gran apertura de alma. Y Chiara le responde, indicándole no solo una Palabra de Vida personal – “Quien me sigue… tendrá la luz de la vida” (Jn 8,12) – sino, a petición de él, le sugirere también una invocación de la letanía lauretana: “Causa de nuestra alegría”.
Pionero de los Focolares en el Sur de Brasil – En 1958-59 desembarca en Brasil un grupo de focolarinas y focolarinos: Lía Brunet, Marco Tecilla y Fiore Úngaro; y más adelante Ginetta Calliari, Volo Morandi y otros. Se establecen en el lejano Nordeste, en Recife. El único contacto posible es el correo. Más tarde se abre un focolar también en San Pablo. Comienzan los viajes al extremo Sur, a Porto Alegre, Pelotas y a otras ciudades. Padre Zattera da una ayuda enorme para hacer nacer el Movimiento de los Focolares en esa región. En 1974, un bus de jóvenes de Pelotas, su ciudad, regresa de un encuentro del Movimiento en el cual se había profundizado en la realidad de Dios Amor. El bus sufre un grave accidente, en el cual mueren seis de las gen y muchas otras jóvenes quedan heridas. Una de ellas tiene la fuerza de gritar en ese momento: “Y nosotros hemos creído en el amor”, llevando a todas a una atmósfera divina. En los meses que siguen, la presencia de Padre Zattera es fundamental para ayudar a las familias a enfrentar y superar el gran dolor. Desde el inicio, Padre Zattera también ayudó con el nacimiento y el desarrollo de la Ciudadela Araceli, en los alrededores de San Pablo, la cual hoy se llama Mariápolis Ginetta, y en la cual él vivió del ’79 al ’88.
En los inicios del Movimiento Sacerdotal en Brasil – En 1965 habían llegado al Nordeste de Brasil también tres sacerdotes diocesanos focolarinos: Tony Weber, Francesco Manunta y Enrico Pepe. “Mirándolos a ellos – cuenta Padre Zattera -, el dinero me quemaba el alma. Yo con tanto dinero y ellos tenían apenas lo necesario… Con aquel “capital de Dios” alquilamos entonces un apartamento en Recife donde comenzó una primera “escuelita” para sacerdotes y seminaristas, y se inició la construcción del Centro Sacerdotal y de la Escuela para Seminaristas Diocesanos en la Ciudadela Araceli”. Iniciativas providenciales, que se volvieron seguidamente en una fuente de mucha luz para la Iglesia en Brasil. ¡Cuántos seminaristas y sacerdotes de todo el Brasil han encontrado aquí su casa, y cuántas vocaciones salvadas! Seguidamente, más de diez de estos seminaristas, ahora sacerdotes, han sido llamados a ser obispos.
El Padre Zattera en el Centro Internacional de los Sacerdotes – En 1988, el Padre Silvano Cola lo llama al Centro Internacional de los Sacerdotes del Movimiento de los Focolares en Grottaferrata. En los años sucesivos, será el incansable promotor de la Operación Communio que ayuda en proyectos de evangelización y de formación en zonas marginadas. Al mismo tiempo, se presta con simplicidad para los trabajos de casa y en particular en los servicios religiosos. Por 20 años, cada mañana a las 6:30 se dirige a la Parroquia de San José donde escucha confesiones y celebra la Eucaristía. Lo buscan muchas personas, quienes gracias a su modo de relacionarse de inmediato, encuentran en él un verdadero hermano y en ocasiones también a un padre. Son numerosos los testimonios que hablan de él como sacerdote: “Cuando alguno de nosotros estaba enfermo o en el hospital, en dificultad, ¿a quién podíamos llamar y saber que ciertamente venía con alegría y delicadeza? Así de disponible para ser solamente sacerdote, padre de las almas, parecía estar hecho a propósito para esta misión: llevar los sacramentos y la gracia de Dios a las personas de las más variadas. Mi oración a Dios será: mándanos sacerdotes así, de Dios, verdaderos hombres y verdaderos “padres”. ¡El mundo los necesita!”.[:fr]Celui qui prépare la route – Don Joao Baptista fut le premier brésilien qui a rencontré l’Idéal de l’unité des Focolari. Ce fut en 1956. Il avait alors 41 ans et enseignait la morale sociale à Pelotas, dans l’extrême sud du Pays. Il gagnait bien sa vie et il était estimé, « mais l’intérieur – ce sont ses paroles – était vide ; je célébrais l’Eucharistie sans âme. Je m’occupais de beaucoup de choses et je me plongeais toujours davantage dans les livres. Je me demandais : “Où est cette première communauté chrétienne où tous n’étaient qu’un seul cœur et qu’une seule âme ? »
Un collègue lui parle de jeunes qui, en Italie, vivent l’Évangile à la lettre, comme les premiers chrétiens. Avec l’autorisation de son évêque, don Zattera s’en va pour les connaître. Et il raconte : « Le choc a été fort. Finalement, j’avais trouvé la perle que je cherchais ». Il passe quelques semaines dans le focolare des hommes de Rome et il découvre les points-clés de la spiritualité de l’unité. Il comprend qu’il ne suffit pas de connaître l’Évangile, il faut l’incarner. Et cela s’apprend ensemble : en tombant et en se relevant. De retour dans sa patrie, il est transformé. « Comme un bébé – raconte-t-il – j’ai commencé, sous une forme nouvelle, à vivre la communion avec mon évêque, avec mes collègues et avec les élèves de l’université ». Il commence à visiter régulièrement les malades à l’hôpital. À l’université, il devient un pasteur d’âmes qui sait saisir le dessein de Dieu sur les personnes et les aider à le réaliser.
Pionnier des Focolari dans le sud du Brésil – En 1958-59, un groupe de focolarines et de focolarini débarque au Brésil : Lia Brunet, Marco Tecilla et Fiore Ungaro ; ensuite ce seront Ginetta Calliari, Volo Morandi et d’autres. Ils s’établissent dans le lointain Nordeste, à Recife. La poste est l’unique contact possible. Plus tard, un focolare s’ouvre aussi à Sao Paulo. C’est le début des voyages dans l’extrême Sud, à Porto Alegre, Pelotas et d’autres villes. Don Zattera est d’une grande aide pour faire naître le Mouvement des focolari dans cette région.
En 1974, un autocar de jeunes de Pelotas, sa ville, revient d’une rencontre du Mouvement où on avait approfondi la réalité de Dieu Amour. Survient un accident dans lequel meurent 6 des jeunes filles gen, alors que beaucoup d’autres jeunes sont blessées. En ce moment, l’une d’elles a la force de s’écrier : « Et nous, nous avons cru à l’Amour », les entraînant toutes dans une atmosphère surnaturelle. Au cours des mois suivants, la présence de don Zattera est fondamentale pour aider les familles à affronter et dominer leur grande souffrance.
Son rapport était profond avec Chiara Lubich qui, en 1975, a donné à don Zattera une Parole de l’Évangile qui devenait son programme de vie : « Celui qui vient à ma suite… aura la lumière qui conduit à la vie » (Jn 8,12). Dès le début, don Zattera a aussi accompagné la naissance et le développement de la Cité-pilote Araceli, aux environs de Sao Paulo, qui s’appelle aujourd’hui Mariapolis Ginetta et où, désormais retraité, il a vécu de 1979 à 88.
Les débuts du Mouvement sacerdotal au Brésil – En 1965, dans le Nordeste du Brésil, trois prêtres diocésains focolarini étaient aussi arrivés : Toni Weber, Francesco Manunta et Enrico Pepe. Et Zattera raconte : « En les observant, ma richesse me brûlait le cœur. Moi avec beaucoup d’argent et eux qui avaient à peine le nécessaire… Avec ce “capital de Dieu”, nous avons alors loué un appartement à Recife pour y approfondir la spiritualité de l’unité avec des prêtres et des séminaristes. Peu après, dans la cité-pilote Araceli, a commencé la construction du Centre sacerdotal et de l’École pour séminaristes diocésains ». Initiatives providentielles, devenues une source de lumière et d’inspiration pour l’Église au Brésil. Combien de séminaristes et de prêtres ont trouvé là leur maison et combien de vocations sauvées ! Les années passant, plus de dix de ces jeunes, désormais prêtres, sont devenus évêques.
Don Zattera au Centre international des prêtres – En 1988, don Silvano Cola l’appelle au Centre international des prêtres du Mouvement des Focolari, à Grottaferrata. Au cours des années suivantes, il sera l’infatigable promoteur de l’Opération Communio qui vient en aide aux projets d’évangélisation et de formation dans les zones défavorisées. En même temps, avec simplicité, il se prête aux confessions. On a dit de lui : « Il était exigeant, mais on sortait de la confession renouvelé, debout, animé d’une confiance nouvelle ». « Chacun éprouvait avec lui un rapport unique, comme s’il était la personne la plus importante pour lui ». « Tellement prêt à n’être que prêtre, père d’âmes, il semblait fait pour cette mission. Ma prière vers Dieu sera : envoie-nous des prêtres comme cela, de Dieu, de vrais hommes et de vrais “pères”. Le monde en a besoin ! »[:pt]Aquele que prepara o caminho – Pe. João Baptista Zattera foi o primeiro brasileiro a encontrar o Ideal da Unidade anunciado pelos Focolares, em 1956. Ele contava, então, 41 anos de idade e era professor de Ética Social na Universidade Católica de Pelotas, sua Cidade, no Rio Grande do Sul. Ganhava bem e era estimado, “mas por dentro – estas são suas palavras -, eu estava vazio, celebrava a Eucaristia sem alma. Eu estava envolvido em muitas coisas e mergulhava cada vez mais profundamente nos livros. E me perguntava: “Onde está a primeira comunidade cristã, onde todos eram um só coração e uma só alma?” “.
Um colega informa-lhe sobre a existência de jovens que viviam o Evangelho, literalmente, como os primeiros cristãos, na Itália. Com a permissão do bispo, Pe. Zattera parte em busca de conhecê-los. “O impacto foi grande – conta-nos -. Finalmente encontrei a pérola que eu estava procurando”. Ele permanece por algumas semanas no focolare masculino de Roma e descobre os pontos-chave da Espiritualidade da Unidade. Logo percebe que não é suficiente conhecer o Evangelho, é necessário encarná-lo. “E isto aprendemos juntos, caindo e levantando-se”. De volta para sua cidade, sente-se mudado. “Como uma criança – diz ele -. Eu comecei a viver em uma nova comunhão com o bispo, com os colegas e com os alunos da Universidade.” Ele começa a seguir os pacientes do hospital. Na Universidade tornou-se um pastor de almas que sabe colher o plano de Deus sobre as pessoas e ajudá-las a realizá-lo.
É um pioneiro do Movimento dos Focolares no sul do Brasil – Em 1958 chega ao Brasil um grupo de três focolarinos: Lia Brunet, Marco Tecilla e Fiore Ungaro. Era a primeira viagem de anúncio do Ideal, conhecido por Pe. Zattera. Posteriormente, em 1959, desembarcam no Recife, Ginetta Calliari, Volo Morandi entre outros focolarinos e outras focolarinas. Instalam-se no Nordeste, em Recife, longe portanto de Pelotas, que fica no Extremo Sul do Brasil. O único contato possível é pelo correio. Mais tarde, abre-se um focolare em São Paulo. Começam as viagens das focolarinas e dos focolarinos ao Extremo Sul: Porto Alegre, Pelotas e outras cidades. Pe. Zattera dá uma grande ajuda para que nasça o Movimento dos Focolares na sua Região.
Em 1974, um ônibus lotado de jovens, de Pelotas, sua cidade, retorna de um encontro do Movimento, em que se tinha aprofundado a realidade de Deus-Amor. No caminho acontece um grave acidente, no qual morreram seis GEN (Jovens que aderem ao Movimento Gen, setor dos Focolares) e muitas outras jovens com sérios ferimentos. Uma delas tem a força de gritar naquele momento: “E nós acreditamos no amor”, arrastando-as todas em uma atmosfera divina. Nos meses que se seguem, a presença de Pe. Zattera é fundamental para ajudar as famílias daquelas jovens a superar tão grande dor.
A profunda relação com Chiara Lubich, fundadora dos Focolares, que, em 1975, sugeriu para Pe. Zattera a vivência de uma palavra do Evangelho que se tornaria para ele seu programa de vida: “aquele que me segue… terá a luz da vida” (Jo 8, 12). Desde o início, Pe. Zattera também acompanhou o nascimento e desenvolvimento da “Cidadezinha” Araceli, perto de São Paulo, que hoje é chamada Mariápolis Ginetta, e onde ele, após aposentar-se, viveu de 1979 a 1988.
No início do Movimento Sacerdotal, no Brasil – Em 1965, chegaram no Nordeste do Brasil também três sacerdotes diocesanos focolarinos: Toni Weber, Francisco Manunta e Enrico Pepe. “Olhando para eles – contava Pe. Zattera -, meu dinheiro ardia na alma. Eu com tanto dinheiro e eles tinham apenas o estrito necessário… Com o “capital de Deus”, então alugamos um apartamento em Recife para ter um lugar onde aprofundar a Espiritualidade da Unidade com os sacerdotes e seminaristas. Pouco depois, começou-se a construção do Centro Sacerdotal e da Escola para os seminaristas diocesanos na então Mariápolis Araceli». Iniciativas providenciais, que se tornaram uma fonte de luz e inspiração para a Igreja no Brasil. Muitos seminaristas e sacerdotes encontraram aqui a sua casa e quantas vocações foram salvas! Ao longo dos anos, mais de dez desses jovens, então sacerdotes, foram chamados a serem bispos.
Pe. Zattera no Centro Internacional de Sacerdotes – Em 1988, Pe. Silvano Cola chama-o ao Centro Internacional dos sacerdotes do Movimento dos Focolares em Grottaferrata, onde continua o seu generoso serviço aos sacerdotes e seminaristas. Nas décadas posteriores, será ele o incansável promotor da Operação Communio, que apoia projetos de evangelização e de formação permanente em áreas pobres. Ao mesmo tempo, dispõe-se com simplicidade às tarefas domésticas e em especial aos serviços religiosos. É procurado por muitas pessoas para colóquios, orientações e confissões. Essas pessoas testemunham: “Ele era exigente, mas saía-se da confissão renovado, de cabeça erguida, com uma nova confiança”. “Cada um sentia uma relacionamento único com ele, como se fosse a pessoa mais importante para ele.” “Era tão pronto para ser somente sacerdote, pai de almas, que parecia ter nascido apenas para esta missão. Minha oração a Deus será: manda-nos então sacerdotes assim, verdadeiros homens de Deus e verdadeiros “pais”. O mundo tem necessidade destes. “[:zh]若翰洗者扮演前驅的角色——1956年,若翰洗者·札特拉神父(D. João Baptista Zattera)是第一位認識普世博愛運動合一理想的巴西人。當時他已41歲,在佩洛塔斯(Pelotas)教社會倫理學,收入高,有名望,他自白說:「但內心卻一片空虛,舉行感恩聖祭是無味空洞。那裡可以找到初期基督徒團體?所有那些一心一靈的事實跑到那裡去?」
一位同事告訴札特拉神父他在意大利認識一些猶如初期基督徒的青年,他們切切實實地生活福音。在主教的同意下,他離開家鄉去認識他們。他回憶說:「……深深打動我!我終於找到我一直在尋找的珍珠。」札特拉神父逐步認識到合一靈修(spiritualità dell’unità)的要點,明白到不僅僅閱讀福音,更有必要落實在生活上。大家一起學習到在跌倒後,重新站起來。他回到自己的家鄉後,一反常態。他分享說:「我宛如小孩,開始去生活,以一種新的方式與主教、我大學的同事和學生達到共融。」他又開始到醫院探望病人。大學成為牧靈的天地。他懂得認出人們身上的計畫,幫助他們實現出來。
札特拉神父與盧嘉勒的關係密切,跟她很開放地分享心靈。一次盧嘉勒回覆他的要求,不僅給他一句個人的生活聖言:「跟隨我的,決不在黑暗中行走,必有生命的光。」(若8:12)。盧嘉勒更提議他向聖母祈求,並給他一句德敘禱文:『吾樂之源』。
普世博愛運動在巴西南部的先鋒——1958年至1959年,一群普世博愛運動的男女成員到達巴西,他們是李雅(Lia Brunet)、馬爾谷(Marco Tecilla)、溫卡露(Fiore Ungaro),然後是珍妮達(Ginetta Calliari)、沃魯(Volo Morandi)和其他。他們在老遠的巴西東北部累西腓(Recife)開始發展。札特拉神父與他們聯繫的方法只有寫信。隨後,在聖保羅市開設一個普世博愛運動中心,他們長途跋涉到極南部的阿雷格里港(Porto Alegre)、佩洛塔斯(Pelotas)和其他城市。札特拉神父大力幫助普世博愛運動在這些地區的發展。1974年,在他的城市佩洛塔斯,一群剛參加普世博愛運動聚會的青年深深體會到天主是愛的實情,他們回途乘坐的那輛長途汽車遇到嚴重事故,六名新青(gen)當場喪生,許多青年受傷。其中的一位在那一刻高聲呼喊說:「我們相信天主是愛!」令大家進入一種神性的氛圍。之後的幾個月,基本上札特拉幫助遇害者的家人去面對和克服這份沉重的打擊。
從一開始,札特拉神父幫助在聖保羅市附近的歐拉澈麗福音小城(Cittadella Araceli)的興建與發展。目前稱為珍妮達瑪利亞之城(Mariapoli Ginetta)。自1979年至1988年,札特拉神父在小城服務。
普世博愛運動分支之一的司鐸運動在巴西發展的初期——1956年,三位普世博愛運動神父核心成員到達巴西東北部,他們是唐尼·韋巴爾(Toni Weber)、曼努塔(Francesco Manunta)和裴佩(Enrico Pepe)。札特拉神父說:「看見他們,我口袋的錢正燃燒著我的心靈。我有許多錢,而他們只有所需……。於是我們利用這些『天主的基金』在累西腓租了一套房子,便開始第一所為神父和修生而設的『培育學校』,並在歐拉澈麗小城開始興建神父與教區修生的培育學校。」這類上智的舉措隨後給巴西的教會帶來光照的泉源。整個巴西有多少的修生和神父在這裡找到自己的家,又挽救了不少的聖召。之後,其中十幾個修生已經晉鐸,現在更成為主教。
札特拉神父在司鐸運動國際中心服務——1988年,施梵諾神父(don Silvano Cola)邀請他到意大利鐵岩(Grottaferrata)司鐸運動國際中心服務。之後的十幾年,他孜孜不倦成為建設共融的推動者,幫助福傳的工作和有困難地區的培育。同時,他又樂意打理家居,為其他同住的神父服務。二十年來,每天早上六點半徒步到聖若瑟堂區開彌撒,聽告解。很多人去找他,馬上與他建立一份親切的關係,在他身上看見真正弟兄之情,有時甚至是一位父親的愛。無數的人對他口碑載道,其中一位神父說:「有人生病或住院;有困難的情況,我們會想到找誰?他一定會樂意與高興地幫忙?就是札神父,一位慈父的心腸,隨時樂意幫助,似乎他生來就有這種使命,施放聖事,把天主的恩寵帶給各式各樣的人。我祈求天主賜我們更多這樣的神父,天主的神父,切實的人,真正的『神父』『父親』,因為世界正有此需要。」
教區神父核心成員(生於1915年5月8日,卒於2011年9月19日)[:ot]
[:]