Il Brasile è la quinta potenza economica mondiale con 8,5 milioni di km2 e con quasi 200 milioni di abitanti, discendenti dai colonizzatori bianchi, dagli schiavi neri e dai popoli indigeni, oltre agli immigranti di ogni dove che parlano una sola lingua: il portoghese. Un Paese dalle dimensioni continentali, con condizioni climatiche e geografiche differenti, grandi ricchezze naturali e un forte potenziale di crescita. Un Paese segnato ugualmente da grandi contrasti sociali, che vanno un po’ diminuendo, grazie anche agli sforzi degli ultimi governi. Sono le sfide di una democrazia giovane, di una nazione uscita da una dittatura militare meno di 30 anni fa.
È qui che nel 1991, Chiara Lubich, colpita dai gravi problemi sociali, lancia le basi di una vera rivoluzione nell’ambito economico con l’Economia di Comunione (EdC), progetto oggi conosciuto in tutto il mondo. Ma non è solo nel campo dell’economia che l’esperienza di vita dei Focolari in Brasile si è sviluppata. Essa ha riflessi infatti nel tessuto sociale in vari ambiti: educazione, salute, politica, arte, promozione umana – come testimoniano le esperienze di Santa Teresinha e Magnificat, nel Nordest; e del Bairro do Carmo e del Jardim Margarida, a San Paolo – così come in diverse discipline. Un esempio è il gruppo di ricerca su “Diritto e fraternità”, attivo dal 2009 nel Centro di Scienze giuridiche dell’Università Federale di Santa Catarina.
Varie le attività dei Focolari in tutti gli Stati della Federazione: dalla scuola di formazione politica Civitas a João Pessoa, alle azioni di solidarietà dei Giovani per un Mondo Unito e ai weekend per le famiglie nello Stato di Alagoas; dalle olimpiadi per ragazzi nello Stato del Rio Grande do Sul, al Progetto Unicidade nella Mariapoli Ginetta, che quest’anno celebra il 40° anniversario – solo per nominarne alcune.
Ma da dove nasce questa vita? Facciamo un salto indietro. Correva l’anno 1958. A Recife approdano tre focolarini giunti dall’Italia: Marco Tecilla, Lia Brunet e Ada Ungaro. Comunicano la loro esperienza in scuole, università, parrocchie, associazioni, ospedali, famiglie. Dopo un mese, proseguono il viaggio: Rio de Janeiro, San Paolo, Porto Alegre, e quindi Uruguay, Argentina e Cile. Al ritorno in Italia, l’aereo fa uno scalo di emergenza a Recife a causa di un guasto serio, rimanendovi quattro giorni. Tempo sfruttato dai tre per un’infinità di contatti. Nasce così la comunità dei Focolari nel Nordest brasiliano. Sarà la prima di una lunga serie.
Con l’arrivo stabile di altri focolarini, nel 1959 si aprono a Recife i primi centri del Movimento. Avviene una grande diffusione dell’Ideale dell’unità nelle metropoli e nei villaggi, tra giovani e adulti, bianchi e neri, ricchi e poveri… con una caratteristica: l’armonia sociale. Sorgono molte opere sociali come effetto della vita radicata nel Vangelo.
Nel 1962 si apre un centro a San Paolo. Nascono l’Editrice Cidade Nova e il giornale Cidade Nova. Sorgono altri centri: Belém, 1965; Porto Alegre, 1973; Brasilia, 1978. Oggi ci sono centri in quasi tutte le 27 capitali degli stati federali e in tante altre città.
Nel 1965 nasce vicino a Recife la prima cittadella di testimonianza del Movimento, col nome di Santa Maria, a sottolineare l’amore di questo popolo per Maria. Due anni dopo quella di San Paolo – Araceli, oggi Ginetta, in ricordo di una delle prime focolarine che ha avuto un ruolo preminente nella diffusione e crescita del Movimento in Brasile. Segue la cittadella di Belém, Gloria, mentre a Porto Alegre, il Centro mariapoli Arnold ha un’impronta ecumenica; e la cittadella di Brasilia è intitolata a Maria Madre della Luce.
Chiara Lubich ha sempre dimostrato un grande amore per il Brasile e la sua gente, “un popolo che si somiglia molto a quello che ascoltava Gesù: magnifico, magnanimo, buono, povero, che dona tutto: cuore e beni”. La sua prima visita avviene nel 1961, a Recife. Vi ritornerà altre 5 volte. Riceve diversi riconoscimenti pubblici e lauree honoris causa. Nel 1998, la sua ultima visita, inaugura il Polo Spartaco, primo complesso imprenditoriale dell’EdC nel mondo.
In questa occasione, uno dei padri del Brasile democratico, il prof. Franco Montoro, rivolgendosi a lei in un discorso tenuto all’Università Statale di San Paolo (USP), ha riconosciuto nel pensiero e nell’opera del Movimento, non solo in Brasile, una “testimonianza coerente che ha trascinato milioni di persone. Ha salvato i diritti dell’uomo nel tempo delle dittature e, nel boom della scienza, ha mostrato che l’etica deve guidarci. Ha promosso l’amore, la fraternità universale”.
Valori questi che oggi i membri del Movimento sono impegnati a vivere, insieme a tanti altri, in un momento storico che vede il Brasile emergere nel panorama mondiale ed essere protagonista di eventi come la Giornata Mondiale dei Giovani nel 2013 e il Campionato Mondiale di Calcio nel 2014.
Visita la pagina del Brasile nella sezione Worldwide!Brazil has the fifth most powerful economy in the world. It covers 8.5 million square kilometres, and its almost 200 million inhabitants, descendants of white colonists, black slaves and indigenous peoples, as well as other immigrants from every part of the planet, all speak a single language: Portuguese. It is a country the size of a continent, with varied climatic and geographical conditions, enormous natural resources and a powerful potential for growth. It is a country that is also marked by huge social contrasts, which are growing somewhat less, thanks in part to the efforts of the last governments. It faces the challenges of a young democracy, of a nation that has emerged from military dictatorship less than thirty years ago.
It was here that in 1991, Chiara Lubich, struck by the tremendous social problems, launched the basis for a real revolution in the economic field with the Economy of Communion (EOC), a project now known throughout the world. But the Focolare’s experience in Brazil has not only developed in the area of economics. It has had effects on the whole fabric of society: on education, health, politics, art, human welfare – as witnessed by the experiences of Santa Teresinha and Magnificat in the North East, of Bairro do Carmo e Jardim Margarida in São Paolo – and likewise in a whole range of areas of research. An example of such academic study is the group looking at ‘Law and Faternity’, which began in 2009 in the ‘Center of Juridic Sciences’ in the Federal University of Santa Catarina.
There have been various activities run by the Focolare in all the States of the Federation: from Civitas, the school for political formation in João Pessoa, to the Young People for a United World’s solidarity project and to the families’ weekend in the State of Alagoas; from the youth Olympics in the State of Rio Grande Do Sul, to the Unicidade Project in the Mariapolis Ginetta, which celebrated its fortieth anniversary this year – to name but a few.
But what gives rise to this life? Let’s take a step back in time. It was the year 1958. A ship landed in Recife, carrying three focolarini from Italy: Marco Tecilla, Lia Brunet and Ada Ungaro. They communicated their experiences in schools, universities, parishes, associations, hospitals, families. After a month they were travelling again: Rio de Janeiro, São Paolo, Porto Alegre, and then Uruguay, Argentina and Chile. On returning to Italy, the aeroplane made an emergency stop in Recife because of a serious fault which held them there for four days. They used that time to follow up a whole host of contacts. In this way the community in the North East of Brazil came into being. It was the first of many.
With the arrival of other focolarini who came to stay, the first centres of the Movement were opened in 1959 in Recife. A rapid spread of the Ideal of unity began in the larger cities and in the villages, among young people and adults, whites and blacks, rich and poor… and all it happened with a characteristic mark: social harmony. Many social activities came in to being as an effect of a life rooted in the gospel.
In 1962 a centre was opened in São Paolo. The publishing house Cidade Nova and the magazine Cidade Nova were founded. Other centres were opened: Belém, 1965; Porto Alegre, 1978. Today there are centres in all most all the 27 capitals of the federal states and in many other cities.
In 1965 near Recife the Movement’s first little town of witness in Brazil was founded. It was called Santa Maria, a reference to this people’s love for Mary. Two years later there was established São Paolo’s little town, called at the time Araceli and now renamed Ginetta, after one of the first focolarine who had an immensely important role in the spread and growth of the Movement in Brazil. Following that Belém’s little town, Gloria, was set up and in Porto Alegre there was established the Mariapolis Centre Arnold which has particular a focus on ecumenism, and then Brasília’s little town called Mary Mother of the Light was founded.
Chiara Lubich always showed a great love for Brazil and its people, ‘a people who seem very like those who listened to Jesus: magnificent, magnanimous, good, poor, who give everything: their hearts and their goods.’ Her first visit was in 1961, to Recife. She returned a further five times. She received various forms of public recognition and honorary degrees. In 1998, on her last visit, she inaugurated the Spartaco Business Park, the first of such parks belonging to the EOC in the world.
On this occasion, one of the fathers of democratic Brazil, Prof. Franco Montoro, referring to Chiara in a speech given at the State University of São Paolo, recognized in the thought and activity of the Movement – and not only in Brazil – ‘a consistent witness that has drawn behind it millions of people. It has protected human rights during periods of dictatorship and, in the scientific boom, it has demonstrated that we must be guided by ethics. It has promoted love, universal fraternity.’
These are values that today the Movement’s members are committed to living, together with others, in a historic moment that sees Brazil emerge on to the global scene and take a leading role in events such as the World Youth Day 2013 and the 2014 FIFA World Cup.
Brasilien ist die 5. Weltwirtschaftsmacht. Das Land erstreckt sich über 8,5 Millionen km², die von 200 Millionen Menschen bewohnt werden, die von den Kolonialherren abstammen, von den Sklaven des Landes, die aus Afrika eingeschleppt wurden, von den Ureinwohnern und Migranten aus allen Teilen der Welt. Sie alle sprechen eine einzige Sprache: brasilianisches Portugiesisch. Brasilien besitzt kontinentale Ausmaße, unterliegt unterschiedlichen klimatischen Bedingungen und geographischen Gegebenheiten, besitzt große natürliche Ressourcen und ist voll im Wachstum begriffen. Trotzdem ist das Land von großen sozialen Kontrasten geprägt, die auf Grund der Anstrengungen der letzten Regierungen etwas abgeschwächt wurden. Brasilien sieht sich den Herausforderungen einer jungen Demokratie gegenüber, den Aufgaben einer Nation, die vor weniger als 30 Jahren noch einer Militärdiktatur unterstand.
In diesem Land lanciert Chiara Lubich 1991, tief getroffen von den schweren sozialen Problemen des Landes, die „Wirtschaft in Gemeinschaft“, die heute in aller Welt bekannt ist. Aber nicht nur die wirtschaftliche Ebene erreicht das Engagement der Fokolar-Bewegung in Brasilien. Ihre konkreten Erfahrungen von Entwicklung und Veränderung betreffen viele Gebiete: Erziehung, Gesundheitswesen, Kunst, Politik, ganzheitliche Förderung der Menschen auch in Elendsvierteln, wie die Projekte Santa Teresinha und Magnificat im Nordosten des Landes bezeugen oder Bairro do Carmo und Jardin Margarida in Sao Paulo. Aber die Bewegung arbeitet auch in vielen wissenschaftlichen Disziplinen mit, wie z.B. die Forschungsgruppe „Recht und Geschwisterlichkeit“, die im rechtswissenschaftlichen Institut der Bundesuniversität von Santa Catarina seit 2009 tätig ist.
In allen Bundesstaaten Brasiliens ist die Fokolar-Bewegung lebendig. Da geht es um Seminare in Politik, um die Solidaritätsaktionen der „Jugendlichen für eine geeinte Welt“, um Wochenenden für Familien, um die Olympiade von Teens, das Projekt Unicidade in der Siedlung Ginetta bei Sao Paulo, das in diesem Jahr auf 40 Jahre zurückblicken kann – und das sind nur einige wenige. Es ist unmöglich, alle aufzuzählen.
Aber wo kommt dieses intensive Leben her? Machen wir einen Sprung ins Jahr 1958. In Recife landen drei Fokolare aus Italien: Marco Tecilla, Lia Brunet und Ada Ungaro. Sie erzählen ihre Erfahrungen mit dem gelebten Evangelium überall: in Schulen, Universitäten, Pfarreien, Verbänden, Krankenhäusern, Familien. Nach einem Monat reisen sie weiter: Rio de Janeiro, Sao Paulo, Porto Alegre, Uruguay, Argentinien, Chile. Auf dem Rückflug nach Italien muss das Flugzeug in Recife notlanden. Weitere vier Tage, um zahllose Kontakte wahrzunehmen. So entsteht die erste Gemeinschaft der Fokolare im Nordosten Brasiliens. Sie ist nur die erste von vielen, vielen anderen.
1959 werden in Recife die beiden ersten Fokolare eröffnet. Das Ideal der Einheit breitet sich in Windeseile in den Dörfern wie in den großen Metropolen aus, unter Jugendlichen, Familien, Schwarzen, Weißen, Armen und Reichen… eines ist dabei charakteristisch von Anfang an: soziale Harmonie. Die ersten größeren sozialen Werke entstehen als Frucht gelebten Evangeliums.
1962 wird ein Zentrum in Sao Paulo eröffnet. Die Zeitung und der Verlag Cidade Nova entstehen. Andere Zentren folgen in Belém 1965; Porto Alegre 1973, Brasilia 1978. Heute gibt es Fokolare in allen 27 Hauptstädten der einzelnen Bundesstaaten sowie in anderen Städten.
1965 entsteht in der Nähe von Recife die erste Siedlung der Bewegung, Santa Maria, um die Liebe des brasilianischen Volkes zur Gottesmutter zum Ausdruck zu bringen. Zwei Jahre später entsteht die Siedlung in der Nähe von Sao Paulo, Araceli. Der Name wird später in Ginetta umgewandelt, um an eine der ersten Fokolarinnen zu erinnern, die einen hervorragenden Beitrag zur Verbreitung und Entwicklung der Fokolar-Bewegung in Brasilien geleistet hat. Dann kommt die Siedlung Gloria in Bélem. Die Siedlung Arnold in Porto Allegre hat ökumenischen Charakter; die Siedlung in Brasilia ist Maria, der Mutter des Lichtes gewidmet.
Chiara Lubich hatte immer eine große Liebe zu Brasilien. „Dieses Volk gleicht der Menge, die Jesus zuhörte: ein wunderbares Volk, großmütig, gütig, arm, das alles herschenkt, was es hat: Herz und Besitz“. Sie besucht das Land (Recife) zum ersten Mal 1961. Es folgen fünf weitere Besuche. Chiara wird durch verschiedene öffentliche Auszeichnungen und Verleihung von Ehrendoktorwürden geehrt. 1998 weiht sie bei ihren letzten Besuch den Industriepark Spartaco ein, den ersten Gewerbepark der „Wirtschaft in Gemeinschaft“ weltweit.
Bei dieser Gelegenheit wendet sich einer der Väter der brasilianischen Demokratie, Prof. Franco Montoro, in einer Rede in der staatlichen Universität von Sao Paulo an Chiara: „Ihr glaubwürdiges Zeugnis hat Millionen von Menschen erfasst. Es ist für die Menschenrechte eingetreten in Zeiten der Diktatur und im ’boom’ der Wissenschaft hat es überzeugend gefordert, dass man sich auch hier von der Ethik leiten lassen musste. Es hat die Liebe, die weltweite Geschwisterlichkeit vorangetragen“.
Die Angehörigen der Bewegung treten zusammen mit vielen anderen weiterhin für diese Werte ein in einem historischen Augenblick, der Brasilien heraushebt im Panorama der Welt durch den Weltjugendtag 2013 und die Fußballweltmeisterschaft 2014.
Brasil es la quinta potencia económica mundial, con 8,5 millones de km2 y casi 200 millones de habitantes, descendientes de colonizadores blancos, esclavos negros y de pueblos indígenas, además de los inmigrantes provenientes de todas partes que hablan una lengua: el portugués. Un país de dimensiones continentales, con condiciones geográficas y climáticas diferentes, grandes riquezas naturales y un fuerte potencial de crecimiento. Un país marcado por las desigualdades sociales, que algo han ido disminuyendo, también gracias a los esfuerzos de los últimos gobiernos. Son los retos de una democracia joven, de una nación salida de la dictarura militar hace menos de 30 años.
Es aquí que en 1991, Chiara Lubich, impresionada por los graves problemas sociales, lanzó las bases de una auténtica revolución en el ámbito económico con la Economía de comunión (EdC), un proyecto que hoy es conocido en todo el mundo. Pero no es sólo en el campo de la economía que la vida de los Focolares se ha desarrollado. Ella tiene un reflejo en el tejido social en varios ámbitos: educación, salud, política, arte, promoción humana –tal como testimonian las experiencias de Santa Teresinha y Magnificat, en el Nordeste; y del Bairro do Carmo y del Jardim Margarida, en San Paolo – así como en distintas disciplinas. Un ejemplo es el grupo de investigación “Derecho y fraternidad”, activo desde el 2009 en el Centro de Ciencias Jurídicas de la Universidad Federal de Santa Catarina.
Son varias las actividades de los Focolares en todos los Estados de la Federación: desde la escuela de formación política Civitas en João Pessoa, a las actividades de solidaridad de los Jóvenes por un Mundo Unido y los fines de semana para familias en el Estado Alagoas; desde las olimpiadas para chicos en el Estado Santa Catarina, al Proyecto Unicidade en la Mariápolis Ginetta, que este año celebra su 40° aniversario –sólo para nombrar algunas.
Jardim Margarida, en San Paolo – así como en distintas disciplinas. Un ejemplo es el grupo de investigación “Derecho y fraternidad”, activo desde el 2009 en el Centro de Ciencias Jurídicas de la Universidad Federal de Santa Catarina.
Son varias las actividades de los Focolares en todos los Estados de la Federación: desde la escuela de formación política Civitas en João Pessoa, a las actividades de solidaridad de los Jóvenes por un Mundo Unido y los fines de semana para familias en el Estado Alagoas; desde las olimpiadas para chicos en el Estado Santa Catarina, al Proyecto Unicidade en la Mariápolis Ginetta, que este año celebra su 40° aniversario –sólo para nombrar algunas.
Pero, ¿de dónde nace la vida? Hagamos un salto atrás. Era el año 1958. A Recife arribaron tres focolarinos provenientes de Italia: Marco Tecilla, Lia Brunet y Ada Ungaro. Comunican su experiencia en escuelas, universidades, parroquias, asociaciones, hospitales, familias. Después de un mes, prosiguen el viaje: Río de Janeiro, San Paolo, Porto Alegre, Uruguay, Argentina y Chile A su regreso a Italia, el avión hace una escala de emergencia en Recife debido a un daño serio y tienen que quedarse cuatro días. Los tres aprovechan el tiempo para hacer una infinidad de contactos. Así nace la comunidad de los Focolares en el Nordeste brasileño. Será la primera de una larga serie.
Con la llegada estable de otros focolarinos, en 1959 se abren en Recife los primeros centros del Movimiento. Tiene lugar una gran difusión del Ideal de la unidad en la metrópolis y en los pueblos, entre jóvenes y adultos, blancos y negros, ricos y pobres… con una característica: la armonía social. Surgen muchas obras sociales como efecto de la vida radicada en el Evangelio.
En 1962 se abre un centro en San Paolo. Nacen la Editorial Cidade Nova y la revista Cidade Nova. Surgen otros centros: Belém, 1965; Porto Alegre, 1973; Brasilia, 1978. Hoy hay centros en casi todas las 27 capitales de los estados federales y en tantas otras ciudades.
En 1965 nace cerca de Recife la primera ciudadela de testimonio del Movimiento, con el nombre de Santa María, que subraya el amor de este pueblo por María. Dos años después nace la de San Paolo – Araceli, hoy Ginetta, en recuerdo de una de las primeras focolarinas que tuvo un papel preeminente en la difusión y crecimiento del Movimiento en Brasil. Sigue la ciudadela de Belém, Gloria, mientras que en Porto Alegre, el Centro Mariápolis Arnold tiene una característica ecuménica; y la ciudadela de Brasilia está dedicada a María Madre de la Luz.
Chiara Lubich siempre demostró un gran amor por Brasil y su gente, “un pueblo que se asemeja mucho al que escuchaba a Jesús: magnífico, magnánimo, bueno, pobre, que dona todo: corazón y bienes”. Su primera visita tuvo lugar en 1961, a Recife. Regresa otras 5 veces. Recibe varios reconocimientos públicos y doctorados honoris causa. En 1998, durante su última visita, inaugura el Polígono Spartaco, el primer conjunto empresarial de la EdC del mundo.
En esa ocasión, uno de los padres del Brasil democrático, el prof. Franco Montoro, dirigiéndose a ella en un discurso presentado en la Universidad Estatal de San Paolo (USP), reconoció en el pensamiento y en la obra del Movimiento, no sólo en Brasil, un “testimonio coherente que ha arrastrado a millones de personas. Ha salvado los derechos del hombre en la época de las dictaduras y, en el boom de la ciencia, ha demostrado que la ética debe ser nuestra guía. Ha promovido el amor, la fraternidad universal”.
Éstos son valores que hoy los miembros del Movimiento están comprometidos en vivir, junto a tantos otros, en un momento histórico que ve emerger a Brasil en el panorama mundial y ser protagonista de eventos como la Jornada Mundial de los Jóvenes del 2113 y el Campeonato Mundial de Fútbol del 2014.
¡Visita la página de Brasile en la sección Worldwide!
Le Brésil. Cinquième puissance économique mondiale de 8,5 millions de km2 et de presque 200 millions d’habitants – descendants des colons blancs, des esclaves noirs et des peuples indigènes, en plus des immigrants du monde entier – qui parlent une seule langue : le portugais. Un pays aux dimensions continentales, avec des conditions climatiques et géographiques différentes, de grandes richesses naturelles et un fort potentiel de croissance. Un pays également marqué par de grands contrastes sociaux, qui diminuent un peu, notamment grâce aux efforts des derniers gouvernements. Ce sont les défis d’une démocratie jeune, d’une nation sortie d’une dictature militaire il y a moins de 30 ans.
C’est ici qu’en 1991, Chiara Lubich, touchée par les graves problèmes sociaux, lance les bases d’une vraie révolution dans le domaine économique avec l’Économie de Communion (ÉdeC), projet aujourd’hui connu dans le monde entier. Mais ce n’est pas seulement dans le domaine de l’économie que l’expérience de vie des Focolari s’est développée. En effet, elle a des conséquences sur le tissu social dans différents domaines : éducation, santé, politique, art, promotion humaine – comme en témoignent les expériences de Santa Teresinha et Magnificat, dans le Nordest ; du Bairro do Carmo et du Jardim Margarida, à San Paolo – ainsi que dans diverses spécialités. Un exemple est le groupe de recherche sur « Droit et fraternité », actif depuis 2009 au Centre de Sciences juridiques de l’Université fédérale de Santa Catarina.
Variées sont les activités dans tous les États du Brésil : de l’école de formation politique Civitas à João Pessoa, aux actions de solidarité des Jeunes pour un monde uni et aux week-ends pour les familles dans l’État d’Alagoas ; des olympiades pour jeunes dans l’État de Rio Grande do Sul, au Projet Unicidade à la Mariapolis Ginetta, qui cette année célèbre son 40e anniversaire – seulement pour en nommer quelques-unes.
Mais comment est née cette vie ? Faisons un bond en arrière. C’était l’année 1958. À Recife arrivent trois focolarini de l’Italie : Marco Tecilla, Lia Brunet et Ada Ungaro. Ils communiquent leur expérience dans des écoles, universités, paroisses, associations, hôpitaux, familles. Après un mois, ils poursuivent leur voyage : Rio de Janeiro, San Paolo, Porto Alegre et ensuite Uruguay, Argentine et Chili. À leur retour en Italie, l’avion fait une escale d’urgence à Recife à cause d’une avarie sérieuse et ils y restent quatre jours. Ils en profitent pour nouer de nombreux contacts. C’est ainsi qu’est née la communauté des Focolari dans le Nordest brésilien. Elle sera la première d’une longue série.
Avec l’arrivée continue d’autres focolarini, les premiers centres du Mouvement s’ouvrent à Recife en 1959. Une grande diffusion de l’Idéal de l’unité se produit dans les métropoles et dans les villages, entre jeunes et adultes, blancs et noirs, riches et pauvres… avec une caractéristique : l’harmonie sociale. De nombreuses œuvres sociales sont accomplies comme résultat de la vie enracinée dans l’Évangile.
En 1962 s’ouvre un centre à San Paolo. Naissent la Maison d’édition Cidade Nova et le journal Cidade Nova. D’autres centres éclosent : Belém, 1965 ; Porto Alegre, 1973 ; Brasilia, 1978. Aujourd’hui, il y a des centres dans presque toutes les 27 capitales des États et dans beaucoup d’autres villes.
En 1965 naît, près de Recife, la première cité-pilote de témoignage du Mouvement, sous le nom de Santa Maria, pour souligner l’amour de ce peuple pour Marie. Deux ans après, naît celle de San Paolo – Araceli, aujourd’hui Ginetta, en souvenir d’une des premières focolarines qui a eu un rôle déterminant dans la diffusion et la progression du Mouvement au Brésil. Suit la cité-pilote de Belém, Gloria, pendant qu’à Porto Alegre le Centre mariapolis Arnold a une orientation œcuménique ; et la cité-pilote de Brasilia est baptisée Maria Madre della Luce.
Chiara Lubich a toujours témoigné un grand amour pour le Brésil et ses habitants, « un peuple qui ressemble beaucoup à celui qui écoutait Jésus : magnifique, magnanime, bon, pauvre, qui donne tout : cœur et biens ». Sa première visite a lieu en 1961, à Recife. Elle y retournera cinq autres fois. Elle reçoit différentes reconnaissances publiques et des doctorats honoris causa. En 1998, sa dernière visite, elle inaugure le Pôle Spartaco, premier complexe entrepreneurial de l’ÉdeC dans le monde.
À cette occasion, un des pères du Brésil démocratique, le professeur Franco Montoro, s’adressant à elle dans un discours tenu à l’Université publique de San Paolo (USP), a reconnu dans la pensée et dans l’œuvre du Mouvement, non seulement au Brésil, un « témoignage cohérent qui a touché des millions de personnes. Il a sauvé les droits de l’homme durant les dictatures et, durant le boom de la science, il a montré que l’éthique doit nous guider. Il a promu l’amour, la fraternité universelle ».
Les membres du Mouvement s’engagent à vivre ces valeurs aujourd’hui, avec beaucoup d’autres, dans une période historique qui voit le Brésil se distinguer dans le panorama mondial et être le protagoniste d’événements comme la Journée mondiale de la Jeunesse en 2013 et la Coupe du Monde de football en 2014.
O Brasil é a quinta potência econômica mundial, com 8,5 milhões de km2 e quase 200 milhões de habitantes, descendentes dos colonizadores brancos, dos escravos negros e dos povos indígenas, além dos imigrantes do mundo inteiro, que falam uma única língua: o português. Um país de dimensões continentais, com diferentes condições climáticas e geográficas, grandes riquezas naturais e um forte potencial de crescimento. Um país marcado igualmente por grandes contrastes sociais que, graças aos esforços dos últimos governos, começam a diminuir. São os desafios de uma democracia jovem, de uma nação que há menos de 30 anos saiu de uma ditadura militar.
Foi aqui que, em 1991, Chiara Lubich, tocada pelos graves problema sociais, lançou as bases de uma verdadeira revolução no âmbito econômico com a Economia de Comunhão (EdC), projeto conhecido atualmente no mundo inteiro.
Mas a vida dos Focolares no Brasil não se desenvolveu apenas no campo da economia. Os seus reflexos encontram-se em vários campos no tecido social: educação, saúde, política, arte, promoção humana – como testemunham as experiências de Santa Teresinha e Magnificat, no nordeste; e do Bairro do Carmo e do Jardim Margarida, em São Paulo – assim como em várias disciplinas. Um exemplo é o grupo de pesquisa sobre “Direito e fraternidade”, ativo desde 2009 no Centro de Ciências jurídicas da Universidade Federal de Santa Catarina.
São várias as atividades do Movimento, em todos os estados: a escola de formação política Civitas, em João Pessoa; as ações de solidariedade dos Jovens por um Mundo Unido e os encontros para famílias no estado de Alagoas; as olimpíadas para adolescentes em Rio Grande do Sul; o projeto Unicidade, na Mariápolis Ginetta – que este ano celebra o seu 40º aniversário – apenas para citar algumas.
Mas de onde nasceu esta vida? Voltemos brevemente o olhar ao passado. Era o ano de 1958. Em Recife chegam três focolarinos vindos da Itália: Marco Tecilla, Lia Brunet e Ada Ungaro. Comunicam a sua experiência em escolas, universidades, paróquias, associações, hospitais, famílias. Passado um mês prosseguem a viagem: Rio de Janeiro, São Paulo, Porto Alegre, e depois Uruguai, Argentina e Chile. No retorno à Itália o avião deve fazer um pouso de emergência em Recife, por causa de uma pane grave, e lá permanece por quatro dias. Tempo utilizado pelos três para uma infinidade de contatos. Nasce assim a comunidade do Movimento dos Focolares no nordeste brasileiro. Será a primeira de uma longa série.
Com a vinda definitiva de outros focolarinos, em 1959, abrem-se em Recife os primeiros centros do Movimento. Acontece uma grande difusão do Ideal da unidade nas metrópoles e nos vilarejos, entre jovens e adultos, brancos e negros, ricos e pobres… com uma característica: a harmonia social. Surgem muitas obras sociais como efeito de uma vida enraizada no Evangelho.
Em 1962 abre-se um centro em São Paulo. Nascem a Editora Cidade Nova e a revista Cidade Nova. Surgem outros centros: Belém, 1965; Porto Alegre, 1973; Brasília, 1978. Hoje existem centros em quase todas as 27 capitais dos estados e em muitas outras cidades.
Em 1965, nos arredores de Recife, nasce a primeira Mariápolis permanente, pequena cidade de testemunho do Movimento, com o nome de Santa Maria, salientando o amor deste povo por Maria. Dois anos depois surge em São Paulo a Mariápolis Araceli, hoje Ginetta, para recordar uma das primeiras focolarinas, que teve uma função proeminente na difusão e no crescimento do Movimento no Brasil. Em seguida a de Belém, Glória, e em Porto Alegre o Centro Mariápolis Arnold, com um timbre ecumênico; e a Mariápolis permanente de Brasília, dedicada a Maria, Mãe da Luz.
Chiara Lubich sempre demonstrou um grande amor pelo Brasil e o seu povo, “um povo que assemelha-se muito àquele que escutava Jesus: magnífico, magnânimo, bom, pobre, que doa tudo: coração e bens”. A sua primeira visita aconteceu em 1961, em Recife. Retornou mais cinco vezes. Recebeu vários reconhecimentos públicos e doutorados honoris causa. Em 1998, em sua última visita, inaugurou o Polo Spartaco, primeiro conjunto empresarial da EdC no mundo.
Nesta ocasião, um dos pais do Brasil democrático, o prof. Franco Montoro, dirigindo-se a ela durante um discurso proferido na Universidade de São Paulo (USP), reconheceu no pensamento e na obra do Movimento, não apenas no Brasil, um “testemunho coerente que arrastou milhões de pessoas. Salvou os direitos do homem no tempo das ditaduras e, no boom da ciência, demonstrou qual ética deve guiar-nos. Promoveu o amor, a fraternidade universal”.
Valores estes que os membros do Movimento comprometem-se em viver, juntamente com muitas outras pessoas, num momento histórico que vê o Brasil emergir no panorama mundial, e ser protagonista de eventos como a Jornada Mundial da Juventude, em 2013, e o Copa do Mundo de Futebol, em 2014.
O Brasil no Worldwide!
Il Brasile è la quinta potenza economica mondiale con 8,5 milioni di km2 e con quasi 200 milioni di abitanti, discendenti dai colonizzatori bianchi, dagli schiavi neri e dai popoli indigeni, oltre agli immigranti di ogni dove che parlano una sola lingua: il portoghese. Un Paese dalle dimensioni continentali, con condizioni climatiche e geografiche differenti, grandi ricchezze naturali e un forte potenziale di crescita. Un Paese segnato ugualmente da grandi contrasti sociali, che vanno un po’ diminuendo, grazie anche agli sforzi degli ultimi governi. Sono le sfide di una democrazia giovane, di una nazione uscita da una dittatura militare meno di 30 anni fa.
È qui che nel 1991, Chiara Lubich, colpita dai gravi problemi sociali, lancia le basi di una vera rivoluzione nell’ambito economico con l’Economia di Comunione (EdC), progetto oggi conosciuto in tutto il mondo. Ma non è solo nel campo dell’economia che l’esperienza di vita dei Focolari in Brasile si è sviluppata. Essa ha riflessi infatti nel tessuto sociale in vari ambiti: educazione, salute, politica, arte, promozione umana – come testimoniano le esperienze di Santa Teresinha e Magnificat, nel Nordest; e del Bairro do Carmo e del Jardim Margarida, a San Paolo – così come in diverse discipline. Un esempio è il gruppo di ricerca su “Diritto e fraternità”, attivo dal 2009 nel Centro di Scienze giuridiche dell’Università Federale di Santa Catarina.
Varie le attività dei Focolari in tutti gli Stati della Federazione: dalla scuola di formazione politica Civitas a João Pessoa, alle azioni di solidarietà dei Giovani per un Mondo Unito e ai weekend per le famiglie nello Stato di Alagoas; dalle olimpiadi per ragazzi nello Stato del Rio Grande do Sul, al Progetto Unicidade nella Mariapoli Ginetta, che quest’anno celebra il 40° anniversario – solo per nominarne alcune.
Ma da dove nasce questa vita? Facciamo un salto indietro. Correva l’anno 1958. A Recife approdano tre focolarini giunti dall’Italia: Marco Tecilla, Lia Brunet e Ada Ungaro. Comunicano la loro esperienza in scuole, università, parrocchie, associazioni, ospedali, famiglie. Dopo un mese, proseguono il viaggio: Rio de Janeiro, San Paolo, Porto Alegre, e quindi Uruguay, Argentina e Cile. Al ritorno in Italia, l’aereo fa uno scalo di emergenza a Recife a causa di un guasto serio, rimanendovi quattro giorni. Tempo sfruttato dai tre per un’infinità di contatti. Nasce così la comunità dei Focolari nel Nordest brasiliano. Sarà la prima di una lunga serie.
Con l’arrivo stabile di altri focolarini, nel 1959 si aprono a Recife i primi centri del Movimento. Avviene una grande diffusione dell’Ideale dell’unità nelle metropoli e nei villaggi, tra giovani e adulti, bianchi e neri, ricchi e poveri… con una caratteristica: l’armonia sociale. Sorgono molte opere sociali come effetto della vita radicata nel Vangelo.
Nel 1962 si apre un centro a San Paolo. Nascono l’Editrice Cidade Nova e il giornale Cidade Nova. Sorgono altri centri: Belém, 1965; Porto Alegre, 1973; Brasilia, 1978. Oggi ci sono centri in quasi tutte le 27 capitali degli stati federali e in tante altre città.
Nel 1965 nasce vicino a Recife la prima cittadella di testimonianza del Movimento, col nome di Santa Maria, a sottolineare l’amore di questo popolo per Maria. Due anni dopo quella di San Paolo – Araceli, oggi Ginetta, in ricordo di una delle prime focolarine che ha avuto un ruolo preminente nella diffusione e crescita del Movimento in Brasile. Segue la cittadella di Belém, Gloria, mentre a Porto Alegre, il Centro mariapoli Arnold ha un’impronta ecumenica; e la cittadella di Brasilia è intitolata a Maria Madre della Luce.
Chiara Lubich ha sempre dimostrato un grande amore per il Brasile e la sua gente, “un popolo che si somiglia molto a quello che ascoltava Gesù: magnifico, magnanimo, buono, povero, che dona tutto: cuore e beni”. La sua prima visita avviene nel 1961, a Recife. Vi ritornerà altre 5 volte. Riceve diversi riconoscimenti pubblici e lauree honoris causa. Nel 1998, la sua ultima visita, inaugura il Polo Spartaco, primo complesso imprenditoriale dell’EdC nel mondo.
In questa occasione, uno dei padri del Brasile democratico, il prof. Franco Montoro, rivolgendosi a lei in un discorso tenuto all’Università Statale di San Paolo (USP), ha riconosciuto nel pensiero e nell’opera del Movimento, non solo in Brasile, una “testimonianza coerente che ha trascinato milioni di persone. Ha salvato i diritti dell’uomo nel tempo delle dittature e, nel boom della scienza, ha mostrato che l’etica deve guidarci. Ha promosso l’amore, la fraternità universale”.
Valori questi che oggi i membri del Movimento sono impegnati a vivere, insieme a tanti altri, in un momento storico che vede il Brasile emergere nel panorama mondiale ed essere protagonista di eventi come la Giornata Mondiale dei Giovani nel 2013 e il Campionato Mondiale di Calcio nel 2014.
Visita la pagina del Brasile nella sezione Worldwide!