Per Sophia è la prima esperienza accademica fuori dalla sede di Loppiano (Italia): una summer-school (escuela de verano) nell’Emisfero Sud, organizzata in collaborazione con la Mariapoli Lia, la cittadella argentina del Movimento dei Focolari.
Con focus sui “Fondamenti epistemologici per una cultura dell’unità”, partendo dalle prospettive teologiche, filosofico/scientifiche e politiche, 58 studenti (provenienti dal Messico, El Salvador, Cuba, Guatemala, Colombia, Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Uruguay e Argentina) sono stati ospitati alla Cittadella Lia dal 29 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013.
Un evento al quale tanti hanno voluto essere presenti nella giornata inaugurale: studenti, abitanti della Mariápolis, amici dalle città vicine, il vescovo del luogo Mons. Radrizzani, il Nunzio, Mons. Tscherrig, che ha impartito la benedizione apostolica, e altre autorità.
Nella relazione inaugurale dell’EdeV, il teologo Piero Coda, Presidente del Consiglio dell’Istituto Universitario Sophia (IUS), ha descritto l’America Latina come “il continente del Concilio Vaticano II”, in cui il Movimento dei Focolari ha messo radici già dai suoi albori. Il percorso culturale del Movimento ha avuto un punto di svolta fondamentale nella creazione, 25 anni fa, della “Scuola Abbà, il Centro Studi dei Focolari, per – sono ancora le parole del prof. Coda – “studiare, alla luce del Vangelo, della Dottrina della Chiesa e della Sapienza universale disseminata ampiamente in tutte le civiltà, le implicazioni e l’efficacia culturale del carisma dell’unità”. E ha concluso affermando che “sono soltanto due le condizioni perché il nostro impegno ed il nostro lavoro non siano stati invano, ma che al contrario siano cosparsi abbondantemente dall’amore e la luce di Dio. Che ci sia tra noi, un unico maestro: Gesù (…). E che in questa scuola ci sia una sola legge, quella dell’amore reciproco: “Amatevi gli uni agli altri come io ho amato voi”.
La preparazione è stata una costruzione collettiva nell’esercizio della “tecnica dell’unità”: donazione e accoglienza dell’altro, delle sue idee e della sua cultura.
I giorni della scuola sono stati intensi e vissuti con un “patto pedagogico” che, sia i professori che gli studenti, si sono sforzati di rispettare. Ogni giornata iniziava attingendo alla Parola e condividendo le proprie esperienze. Quindi, lezioni molto partecipate, ore di studio, lavoro a gruppi, scambio di opinioni e domande. Come dice Leonor della Bolivia: “Quello che mi ha meravigliato è che i docenti si mettono al livello degli studenti; qui ci confrontiamo da uguali, condividiamo idee e possiamo offrire le nostre conoscenze… allo stesso tempo ascoltiamo ed accettiamo le idee dell’altro”. “Sentivo che avevo una visione ridotta – aggiunge Maria Elena di Cuba –. Credo che ho imparato più in un giorno che in tutta la mia carriera universitaria”. Ed Helder del Brasile: “Qui abbiamo un vantaggio che normalmente non abbiamo da altre parti: la fraternità come possibilità di trasformare e risolvere i problemi del continente”.
Nei giorni precedenti la scuola, 45 docenti latinoamericani si sono ritrovati per lavorare al progetto delle prossime summer-school, dando una forma ai curricula  e approfondendo il rapporto della spiritualità dei Focolari con la cultura contemporanea. Inoltre, si è proposta la fondazione di un Centro di “Ricerche e Formazione Interdisciplinare Vittorio Sabbione”, in omaggio ad uno degli infaticabili diffusori dell’ideale della fraternità in America Latina. Un centro, con sede nella Mariapoli Lia che, seppur ai primi passi, è già ‘itinerante’ per andare incontro alle multiformi realtà del continente.
In sintesi, giorni di lavoro intenso, di nuovi rapporti costruiti con altri giovani latinoamericani, “indimenticabili”, come dice Maria Alejandra dell’Ecuador. E Javier della Colombia non dubita: “È possibile un mondo migliore, è possibile una società migliore, sono possibili le reti fraterne di solidarietà, è possibile il dialogo”.

Für das Universitätsinstitut Sophia war es die erste akademische Erfahrung außerhalb seines Sitzes von Loppiano (Italien): eine Sommerschule (Escuela de Verano) in der südlichen Hemisphäre, die in Zusammenarbeit mit der Mariapoli Lia, der argentinischen Siedlung der Fokolar-Bewegung, organisiert wurde.

Zu dem Thema „Erkenntnistheoretische Grundlagen für eine Kultur der Einheit: theologische, philosophische, naturwissenschaftliche und politische Perspektiven“ kamen 58 Studenten (aus Mexiko, El Salvador, Kuba, Guatemala, Kolumbien, Venezuela, Ecuador, Peru, Bolivien, Brasilien, Chile, Paraguay, Uruguay und Argentinien) vom 29. Dezember 2012 bis 6. Januar 2013 in der Siedlung Lia zusammen.

Viele waren am Eröffnungstag anwesend: Studenten, Bewohner der Mariapoli, Freunde aus benachbarten Städten, der Ortsbischof Mons. Radrizzani, der Nuntius Mons. Tscherrig, der den apostolischen Segen erteilte, sowie andere Persönlichkeiten.

Im Eröffnungsreferat der Sommerschule beschrieb der Theologe Piero Coda, Präsident des Universitätsrats am Institut Sophia, Lateinamerika als den „Kontinent des Zweiten Vatikanischen Konzils“, in dem die Fokolar-Bewegung seit ihren Anfängen Wurzeln geschlagen hat. Auf dem kulturellen Weg der Bewegung gab es vor 25 Jahren eine entscheidende Wende, als die „Scuola Abbà“, das Studienzentrum der Fokolare, entstand. Seine Aufgabe besteht darin, „die Folgen und die kulturelle Wirksamkeit des Charismas der Einheit zu studieren, im Licht des Evangeliums, der Lehre der Kirche und der universellen Weisheit, die in allen Kulturen verbreitet ist“, so Piero Coda. Er schloss, indem er festhielt: „Es gibt nur zwei Bedingungen, dass unsere Anstrengungen und unsere Arbeit nicht vergebens sind, sondern im Gegenteil reich übersät sind von der Liebe und dem Licht Gottes. Dass es unter uns nur einen einzigen Lehrer gibt: Jesus. (…) Und dass es in dieser Schule nur eine einzige Regel gibt, nämlich die der gegenseitigen Liebe: ‘Liebt einander wie ich euch geliebt habe‘“.

Die Vorbereitungen waren ein gemeinsames Einüben in der „Technik der Einheit“: Beschenken und Empfangen des Anderen, seiner Ideen und seiner Kultur.

Die Tage der Schule waren intensiv und wurden mit einem „pädagogischen Pakt“ gelebt, den Professoren und Studenten zu respektieren versuchten. Jeder Tag begann damit, sich am Wort Gottes zu orientieren und die eigenen Erfahrungen auszutauschen. Unterricht mit großer Beteiligung, Stunden des Studiums, Gruppenarbeit, Austausch von Meinungen und Fragen. Leonor aus Bolivien sagte: „Es wunderte mich, dass die Dozenten sich auf das Niveau der Studenten begeben. Wir begegnen uns auf Augenhöhe, teilen miteinander Ideen und können unsere Kenntnisse anbieten… gleichzeitig hören und akzeptieren wir die Ideen der anderen.“ „Ich habe bemerkt, dass ich eine einseitige Sichtweise hatte“, ergänzt Maria Elena aus Kuba. „Mir scheint, dass ich an einem Tag mehr gelernt habe als in meinem Studium.“ Helder aus Brasilien: „Hier kommt ein Vorteil zur Geltung, den es normalerweise andernorts nicht gibt: die Geschwisterlichkeit als Möglichkeit, die Probleme des Kontinents zu verändern und zu lösen.“

In den Tagen, die der Schule vorausgingen, trafen sich 45 lateinamerikanische Dozenten, um das Konzept der nächsten Sommerschulen auszuarbeiten. Sie verfassten ein Curriculum für die folgenden Veranstaltungen und vertieften die Beziehung der Spiritualität der Fokolare mit der zeitgenössischen Kultur. Außerdem hat man sich die Gründung des „Zentrums für Interdisziplinäre Forschung und Ausbildung Vittorio Sabbione vorgenommen. Damit wird das Verdienst eines Menschen gewürdigt, der sich unermüdlich für die Verbreitung des Ideals der Geschwisterlichkeit in Lateinamerika eingesetzt hat. Ein Zentrum mit Sitz in der Mariapoli Lia, das zwar erst die ersten Schritte unternimmt, sich aber auch schon auf Wanderschaft befindet, um den vielfältigen Realitäten des Kontinents zu begegnen.

Tage intensiver Arbeit, neuer Beziehungen mit anderen lateinamerikanischen Jugendlichen und „unvergessliche Tage“, wie Maria Alejandra aus Ecuador sagte. Javier aus Kolumbien hat keinen Zweifel: „Eine bessere Welt ist möglich, eine bessere Gesellschaft ist möglich. Netze der Solidarität sind möglich, Dialog ist möglich.“

En el salón Civitas de la Mariápolis Lía, colmado con 400 personas, el 29 de diciembre pasado, casi en la conclusión del Acto Académico de inauguración de la Escuela de Verano en colaboración con Sophia, el Nuncio Apostólico en la Argentina, Mons. Emil Paul Tscherrig, imparte la bendición papal. Un gesto que no pasa desapercibido. El Instituto Universitario Sophia (IUS) precisamente había nacido en el 2008 con el decreto vaticano y la bendición del Papa. Ahora esta primera experiencia académica fuera de su sede en Loppiano (Italia), nacía bajo el mismo signo.
El acto se había iniciado con la presentación del Dr. Osvaldo Barreneche, del comité académico local y con la disertación del Prof. Piero Coda, presidente del IUS quien recorrió las etapas y el ideario del Instituto. “Solamente dos son las condiciones para que nuestro compromiso y nuestro trabajo no hayan sido en vano, sino que al contrario sean rociados abundantemente por el amor y la luz de Dios -concluye el profesor Coda-. En primer lugar, que haya entre nosotros, en esta Escuela, un único maestro: Jesús. A la escucha de Sus palabras de Sabiduría todos queremos estar, porque Él es el Verbo de Dios hecho carne en la Navidad que acabamos de celebrar, la Palabra viva y encarnada en la que se recogen todos los tesoros de la sabiduría y del conocimiento. Tesoros buscados, investigados e intercambiados por todos los hombres de buena voluntad. Y, en segundo lugar, que en esta escuela haya una sola ley, la ley del amor mutuo: “Amaos los unos a los otros como yo os he amado.”
Apenas concluido el acto, no hay tiempo que perder y se comienza con la primera lección. Este año se abordan los “Fundamentos epistemológicos para una cultura de la unidad” desde las perspectivas teológicas, científicas y políticas. Para ello la Escuela fue precedida por un seminario de dos días con 40 profesores venidos de distintos países de Latinoamérica. La preparación de las clases, iniciada con anticipación, parte de una construcción colectiva, en el ejercicio de la técnica de la unidad: entrega y acogida del otro, de sus ideas, de su “cultura” para hacerlas propias.
Son días intensos que tienen a la base un pacto pedagógico que tanto profesores y alumnos se esfuerzan por cumplir. Se inicia cada día abrevando en la Palabra, compartiendo vivencias. Después lecciones muy participadas, horas de estudio, trabajo en grupos, intercambio de opiniones y preguntas. Como dice Leonor, de Bolivia: “Lo que me encantó es que los profesores se ponen al nivel de los alumnos y no hay esa diferencia que el profesor dicta una clase magistral y los alumnos escuchamos, sino que nos ponemos de igual a igual, compartimos ideas y al mismo tiempo que entregamos nuestro conocimiento, nuestras ideas, escuchamos y aceptamos las ideas del otro”.
Sentía que tenía un universo reducido, pequeñito así -dice María Elena, de Cuba, mientras con su mano hace el gesto de como si tuviera un alfiler entre sus dedos-, y desde el primer día sentí que había aprendido más en un día que en toda mi carrera universitaria. Realmente ha sido una experiencia maravillosa, de salir de casa para entrar también aquí en otra casa, y más que casa, en un hogar”.
Los resultados de estudiar juntos de este modo son infinitos, como afirma Helder, de Brasil: “Aquí tenemos una ventaja que normalmente no tenemos en otro lado, que es la fraternidad como una posibilidad de transformación y solución de los problemas en el continente”.
Días de trabajo intenso, de relaciones construidas con otros jóvenes latinoamericanos donde se descubren diferencias y similitudes, coincidencias y divergencias, “inolvidables”, como los califica María Alejandra, de Ecuador. A la hora de las definiciones, Javier, de Colombia no duda: “Es posible un mundo mejor, es posible una sociedad mejor, son posibles las redes fraternas de solidaridad, es posible el diálogo”.
Para terminar, se propuso la fundación de un Centro de “investigaciones y Formación Interdisciplinaria Vittorio Sabbione”, en homenaje a uno de los incansables difusores del ideal de la fraternidad en América Latina. Dicho centro, cuyo diseño comienza ahora a tomar forma, tendrá su sede en la Mariápolis Lia pero se considerará “itinerante” para abarcar a las diversas realidades del continente.
Escuela de Verano – Argentina, enero 2013

Pour l’Institut universitaire Sophia, il s’agit de la première expérience académique hors de son siège de Loppiano (Italie): une école d’été (escuela de verano) (EdeV) dans l’hémisphère Sud en collaboration avec la Mariapolis Lia, la citadelle du Mouvement des Focolari en Argentine.

En ayant pour thème les “Fondements épistémologiques pour une culture de l’unité dans la perspective théologique, scientifique et politique“, dans des perspectives théolologique, philosophique/scientifique et politique, 58 étudiants (provenant du Mexique, du Salvador, de Cuba, du Guatemala, de Colombie, du Vénézuéla, de l’Equateur, du Perou, de Bolivie, du Brésil, du Chii, du Paraguay, de l’Uruguay et d’Argentine) ont été hébergés àla Cittadella Lia du 29 décembre 2012 au 6 janvier 2013.

Ce fut un événement et de nombreuses personnes ont voulu être présentes lors de la journée inaugurale: des étudiants, des habitants de la Mariápolis, des amis des villes voisines, l’évêque du lieu, Mgr. Radrizzani, le nonce, Mgr. Tscherrig, qui a donné la bénédiction apostolique, et d’autres autorités.

Dans sa conférence inaugurale de l’EdeV, le théologien Piero Coda, Président du Conseil de l’Institut universitaire Sophia (IUS), a qualifié l’Amérique latine de “continent du Concile Vatican II”, dans lequel le Mouvement des Focolari a planté des racines issues déjà de ses propres arbres. Le parcours culturel du Mouvement a connu un moment de développement fondamental lors de la création, il y a 25 ans, de la “Scuola Abbà” (Ecole Abba), le centre d’études des Focolari, pour – toujours selon le professeur Coda – “étudier, à la lumière de l’Evangile, de la doctrine de l’Eglise et de la sagesse universelle amplement répartie dans toutes les civilisations, les implications et le dynamisme culturel du charisme de l’unité”.  Et il en a conclu qu’ “il n’y a que deux conditions pour que notre engagement et notre travail ne soient pas vains mais que, au contraire, ils soient abondament nourris de l’amour et de la lumière de Dieu: qu’il y ait entre nous un seul maître: Jésus (…). Et que cette école ne connaisse qu’une loi, celle de l’amour réciproque: “Aimez-vous les uns les autres comme je vous ai aimés”.

La préparation a été une construction collective dans l’exercice de la “technique de l’unité”: donation et accueil de l’autre, de ses idées et de sa culture.

Les journées de l’école ont été intenses et vécues comme un “pacte pédagogique” que tant les professeurs que les étudiants se sont engagés à respecter. Chaque journée commençait en se nourrissant de la Paroleet par le partage des expériences de chacun. Ensuite, il y avait les leçons fortement marquées par le dialogue, des heures d’étude, du travail en groupes, les échanges d’opinions et de questions. Comme le dit Leonor, de Bolivie: “Ce qui m’a émerveillé, c’est de voir les professeurs se mettre au niveau des étudiants, ces professeurs face à nous sur un pied d’égalité, dont nous partageons les idées et auxquels nous pouvons faire don de nos connaissances… en écoutant et en admettant dans le même temps les idées de l’autre”. “Je sentais que j’avais une vision réduite – ajoute Maria Elena, de Cuba –. Je crois que j’ai appris plus en une journée qu’au cours de toute ma carrière universitaire”. Et, pour Helder, du Brésil: “Ici, nous bénéficions d’un avantage que nous n’avons pas ailleurs: la fraternité comme possibilité de transformer et de résoudre les problèmes du continent”.

Les jours précédant l’école, 45 enseignants se sont retrouvés pour travailler au projet des prochaines écoles d’été, concevant le cursus des éditions à venir et approfondissant le rapport de la spiritualité des Focolari avec la culture contemporaine. En outre, elle se propose de fonder un  “Centre de Recherche et de Formation Interdisciplinaire Vittorio Sabbione”, en hommage à l’un des diffuseurs infatigables de l’idéal de la fraternité en Amérique latine. Un centre dont le siège serait établi au sein dela Mariapoli Lia qui, même dans ses premiers pas, se veut déjà ‘itinérante’ pour aller à la rencontre des réalités multiformes du continent.

Ce furent donc d’ “inoubliables” journées de travail intense, de nouveaux rapports construits avec d’autres jeunes latino-américains, comme le dit Maria Alejandra, de l’Equateur. Et Javier, de la Colombie, n’en doute pas: “Un monde meilleur est possible, une société meilleure est possible,  des réseaux fraternels peuvent exister, le dialogue est possible”.

Foi a primeira experiência acadêmica do Instituto Sophia fora da sede de Loppiano (Itália): um Curso de Verão no Hemisfério Sul, organizado em colaboração com a Mariapoli Lia, a cidadezinha argentina do Movimento dos Focolares.

Com o foco sobre os “Fundamentos epistemológicos para uma cultura da unidade”, partindo das perspectivas teológicas, filosófico-científicas e políticas, 58 estudantes provenientes do México, El Salvador, Cuba, Guatemala, Colômbia, Venezuela, Equador, Peru, Bolívia, Brasil, Chile, Paraguai, Uruguai e Argentina foram recebidos na cidadezinha Lia, de 29 de dezembro 2012 a 6 de janeiro de 2013.

Um evento que atraiu muitas pessoas. No dia da inauguração estavam presentes os estudantes, os habitantes da Mariápolis, os amigos das cidades próximas, o bispo local Dom Radrizzani, o Núncio, Dom Tscherrig, que deu a benção apostólica e, ainda, outras autoridades.

Na aula inaugural do Curso de Verão, o teólogo Piero Coda, Presidente do Conselho do Istituto Universitario Sophia (IUS), descreveu a América Latina como sendo “o Continente do Concílio Vaticano II”, no qual o Movimento dos Focolares colocou as suas raízes ainda nos seus albores. O percurso cultural do Movimento teve um desenvolvimento fundamental com a criação, há 25 anos, da “Escola Abba”, o Centro de Estudos dos Focolares, para – continua o Prof. Piero – “estudar, à luz do Evangelho, da Doutrina da Igreja e da Sabedoria universal difundida amplamente em todas as civilizações, as implicações e a eficácia cultural do carisma da unidade”. E concluiu afirmando que “são somente duas as condições para que o nosso empenho e o nosso trabalho não sejam em vão, mas, que sejam imbuídos plenamente do amor e da luz de Deus: que haja entre nós um único mestre: Jesus (…). E que nesta escola haja uma única lei, a do amor recíproco: “Amai-vos uns aos outros como eu vos amei”.

A preparação do curso foi feita coletivamente no exercício da “técnica da unidade”: doação e acolhida do outro, das suas idéias e da sua cultura.

As jornadas de estudo foram intensas e vividas com um “pacto pedagógico” que, tanto os professores quanto os alunos, se esforçaram para respeitá-lo. Todos os dias iniciavam-se tendo a Palavra como fonte e inspiração para o estudo, e compartilhando a própria vivência. Portanto, muita participação às aulas, muitas horas de estudo, trabalhos em grupos, perguntas e troca de opiniões. Assim se expressou Leonor, da Bolívia: “O que me chamou a atenção é que os professores se colocam no mesmo nível dos estudantes; aqui nos tratamos como iguais, compartilhamos idéias e podemos oferecer os nossos conhecimentos… ao mesmo tempo, escutamos e aceitamos as idéias do outro”. E Maria Helena, de Cuba, acrescenta: “Compreendi que eu tinha uma visão reduzida. Creio que aprendi mais em um só dia que em toda a minha carreira universitária”. Hélder, do Brasil: “Aqui temos uma vantagem que, comumente, não temos em outros lugares: a fraternidade como possibilidade de transformar e resolver os problemas do Continente”.

Nos dias que precederam o curso, 45 professores da América Latina se encontraram para trabalhar no projeto dos próximos Cursos de Verão, criando um currículo para os próximos cursos e aprofundando a relação da espiritualidade do Focolare com a cultura contemporânea. Além disso, surgiu a proposta da fundação de um Centro de “Pesquisas e Formação Interdisciplinar Vittorio Sabbione”, em homenagem a um dos incansáveis difusores do ideal da fraternidade na América Latina. Existe já um Centro, com sede na Mariápolis Lia que, embora no início, é já “itinerante” para ir ao encontro das multiformes realidades do continente.

Em síntese, dias de intenso trabalho, de novas relações construídas com outros jovens latino-americanos, dias “inesquecíveis”, segundo Maria Alejandra, do Equador. E Javier, da Colômbia, não duvida: “É possível um mundo melhor, é possível uma sociedade melhor, são possíveis redes fraternas de solidariedade, é possível o diálogo!

上智大學學院(Sophia)首次在學術上轉移陣地,從意大利盧比亞諾(Loppiano (Italia)的大本營以外的南半球地方,與阿根廷普世博愛運動李雅福音小城合辦『夏季培訓班』。

主要從神學、哲學、科學和政治學的角度來看『合一文化的認知論基礎』。58位來自墨西哥、薩爾瓦多、古巴、危地馬拉、哥倫比亞、委內瑞拉、秘魯、玻利維亞、巴西、智利、巴拉圭、烏拉圭和阿根廷的學生,在李雅福音小城(Cittadella Lia )共處一個多星期(2012年12月29日至1月6日)。

許許多多人都願意參加培訓班的開幕禮,包括住在李雅瑪利亞之城附近的居民、學生和鄰近城市的朋友,其中有當地主教拉德贊尼蒙席(Mons. Radrizzani,);教廷大使提舒里克蒙席(Mons. Tscherrig),他更帶來宗座的遐福;還有其他的領導人物。

上智大學學院院長皮魯.高達神學家(Piero Coda)為『夏季培訓班』致開幕辭。他這樣形容:「南美洲如同一個梵蒂岡第二次大公會議的大洲。」普世博愛運動從起初已經在此紮根。運動在文化進程的創始期打好基礎。院長補充說:25年前,普世博愛運動的研究中心──天父學院「藉着福音的啟廸,開始鑽研教會的教理和人類的普遍學問,早已廣泛地運用,並培植在各種文明上,形成有效的合一神恩的文化。他總括說:「只有兩個條件就能令我們的工作與辛勞不會白費,相反還會獲得充盈的愛和天主的光照,就是在我們中間要有唯一的導師──耶穌。另外就是互愛。互愛要成為這個培訓班的唯一規則:『你們要彼此相親相愛,如同我愛了你們一樣。』」

籌備培訓班的過程其實是大家一起應用「合一技巧」的一種鍛鍊,付出、給予,同時去接納其他人的意見與文化。

培訓班的課程緊湊,無論是教授或學生都實踐「教育的盟約」,致力彼此尊重。每天都以聖言作開始,又有小組工作,彼此交流意見,發問問題。正如玻利維亞的黎安諾(Leonor)分享說:「令人最感動的是看老師與學生易地而處,大家無分彼此,一視同仁,互相分享心得,我們既可以發表己見……,又同時去聆聽和接納其他人的想法。」古巴的瑪利雅.艾倫娜(Maria Elena)接着說:「我覺得自己眼光短淺。相信在這裡一天勝過我在大學所學的一切。」巴西的赫德爾(Helder)卻說:「這裡的優勢是其他地方所欠缺的,就是手足情誼,藉此可以轉化和解決南美洲的問題。」

培訓班結束後,45位南美洲的老師走在一起,去計劃明年夏季培訓班的事宜,包括下一次的課程,加深研究普世博運動靈修與當代文化的關係。此外,又建議為紀念維托奧.薩比安尼(Vittorio Sabbione)而成立一個培育與研究跨學科文化的中心。他在南美洲傳播手足情誼的精神上,功不可沒。研究中心將建於李雅瑪利亞之城,這只是初步的計劃,但早已安排配合南美洲多元文化實情的「各個階段」。

總之,即使培訓班課程緊湊,但卻已經與南美洲其他的青年建立起全新的關係,正如厄瓜多爾的瑪麗雅.阿肋贊達(Maria Alejandra)感慨地說:「沒齒難忘」。哥倫比亞的扎維爾(Javier)毫無疑問地表示:「世界將會更美好!社會將會更健全!弟兄的團結大聯繫是可能的!對話是可行的!」